MOSTRA DI DOCUMENTI E IMMAGINI DI QUATTRO BENI CULTURALI
MUSEO CIVICO LUIGI D'AVANZO
A quattro anni dall'inaugurazione del Museo Civico, si è deciso di dedicare una mostra esclusivamente a quelli che risultano essere i 4 beni culturali che si trovano maggiormente in situazioni di degrado e abbandono e che necessitano quindi di urgenti interventi: la Chiesa del Convento, la Cappella dei Beati Morti, il Qanat delle Fontanelle, il sito archeologico di Cammarano.
-La Chiesa di Santa Maria delle Grazie, chiamata anche Chiesa del Convento, perché annessa al convento dei Padri Minori Conventuali fondato nel 1574, esisteva già nel 1563 come sede di Confraternita. Nel 1574 il feudatario e sua sorella, d'accordo con l'Università e la Confraternita, ottennero di edificare a loro spesa un Monastero dell'Ordine dei Minori Conventuali (Francescani), affiancandolo a detta Chiesa affinchè se ne formasse un unico complesso. Tra il 1807 e il 1809 il complesso venne confiscato dai Francesi e da allora il convento è utilizzato come sede del Comune, essendo di proprietà comunale come l'annessa chiesa che si decise di conservare per il culto. La chiesa, inagibile dal terremoto del 1980-81, versa attualmente in uno stato di completo abbandono, essendo peraltro in condizioni precarie e pericolanti. È presente una struttura di rinforzo parziale della volta, costituita da una massiccia incastellatura di travi in corrispondenza dell'altare maggiore; il pavimento è stato quasi dappertutto rimosso; un altare risulta totalmente rubato e altri parzialmente. Sopravvive un pulpito in discreto stato, mentre un confessionale ligneo e la struttura esterna dell'organo sopravvivono in cattivo stato. Dalle finestre in alto entrano le radici di alcuni alberi, cresciuti rigogliosamente sul tetto della chiesa. La Chiesa necessita di una sistemazione immediata delle due serrature d'ingresso, essendo la cancellata esterna chiusa con un cavetto flessibile semplicemente annodato e la porta di ingresso con una grossa catena di ferro e un catenaccio. Lo stato in cui versa il Convento peggiora di giorno in giorno, con rischio di crollo e conseguenti danni per la stessa Casa Comunale. La perdita di questo edificio di proprietà comunale priverebbe Roccarainola di un notevole bene culturale nonché di un prezioso spazio coperto che, una volta restaurato, assolverebbe a finalità socio-culturali di cui Rocca Centro ha assolutamente bisogno. Occorre che l'Amministrazione Comunale riavvii o rimetta in moto quanto prima una delle tante pratiche di recupero dell'edificio sacro per una nuova fruibilità dello stesso, salvaguardandone l'architettura e la struttura come ex chiesa.
N.B.: Con il decreto numero 1 del 14 gennaio 2015 la Regione Campania ha ammesso a finanziamento (i fondi elargiti corrispondono a 2 milioni e 940 mila euro) il progetto di restauro e di recupero della Chiesa di Santa Maria delle Grazie da adibire a Museo Multimediale al servizio di Roccarainola. Ad oggi i lavori sono ancora in corso.
-La Cappella dei Beati Morti è adiacente alla Chiesa Madre di Roccarainola centro. Da alcuni indizi la sua fondazione è fatta risalire al 1695 ed è stata sede di una confraternita omonima, che è stata operativa fin verso il 1960. Il suo stato interno è di profondo abbandono; sono visibili segni di opere di rinforzo della struttura, il pavimento è stato rimosso e sopravvive solo quello della parte in corrispondenza dell'altare principale. Attualmente la cappella viene utilizzata da deposito per vari materiali. Nella sagrestia c'è un impressionante accumulo di statue di Santi, circa 22, prove-nienti anche dalla Chiesa del Convento. Lungo il corridoio di accesso all'organo ci sono la lapide dei Coniugi Mezzoli e de Càrdenas (1506) e la cella verticale che custodiva il corpo mummificato del sacerdote Onofrio Prevete (1792), ormai vuota. Sarebbe quanto mai urgente che la Cappella venga ufficialmente incorporata nei beni della Parrocchia di Roccarainola, il che sarebbe accolto con grande soddi-sfazione da parte della locale popolazione. Peraltro, essendo detta Cappella adiacente alla Chiesa Madre, basterebbe aprire un sufficiente vano nel muro in comune tra i due edifici sacri, onde permettere il passaggio interno tra le due chiese, con mutuo vantaggio in una maggior ampiezza complessiva. La Cappella in questione necessita di una pulizia a fondo, di un immediato ripri-stino della porta d'ingresso del sagrato, di sistemazioni interne come - tra l'altro - pavimentazioni, intonaci e pitturazioni. Occorre quanto prima provvedere alla inventariazione delle statue lignee, di carta-pesta o di altra natura, ad una spolveratura, ad una prima valutazione di eventuali restauri. Le associazioni culturali e religiose, che collaborano con il Museo Civico locale e operano insieme e in pieno accordo in questa iniziativa di salvataggio dei beni culturali di Roccarainola in stato di abbandono, sono liete di impegnarsi in questa iniziativa. Alcune di queste statue, almeno quelle in buono stato, potrebbero essere collocate temporaneamente nelle sale del Museo Civico.
N.B.: Dal 2016 alcune statue presenti nella Cappella dei Beati Morti sono state restaurate ed esposte nella Cappella della SS. Concezione divenuto Museo delle Arti Sacre, ad oggi sede della Pro Loco di Roccarainola. La Cappella dei Beati Morti invece, si trova ancora in un pessimo stato di conservazione.
-La ricerca storica e scientifica del Qanat delle Fontanelle è iniziata nel 1967 con la prima pubblicazione della sua pianta. Da allora il nostro Qanat è stato oggetto di rilievi e ricerche fino all'esplorazione nel 20011, del suo unico trato non raggiungibile attraverso la galleria del ramo nord. Nell'ambito delle ricerche in corso per il progetto nazionale della
Carta Antichi Acquedotti, coordinato dalla Commissione Cavità
Artificiali della SSI (Società Speleologica Italiana), è stato esplorato e rilevato l'acquedotto ipogeo
delle Fontanelle nel comune di Roccarainola. Sebbene già nota in
letteratura, l'opera non era ancora stata oggetto di un'attenta
esplorazione e di un dettagliato rilievo topografico. Il sistema di
gallerie presenta un solo ingresso e ha uno sviluppo di oltre 780 m. Il
principio di alimentazione è quello delle gallerie drenanti o filtranti.
Lungo i due rami principali vi sono 20 pozzi verticali di collegamento
con l'esterno. L'opera si sviluppa all'interno di una successione di
depositi alluvionali e piroclastici da caduta ben evidenti soprattutto
lungo le canne dei pozzi a pianta circolare e senza rivestimento. Poche e
localizzate interruzioni, dovute a franamenti, non hanno per ora
consentito la completa esplorazione del complesso. Nonostante le
caratteristiche dei terreni, tutto l'ipogeo per gran parte non presenta
rivestimento alcuno né delle volte né delle pareti. In diversi tratti,
inoltre, sono evidenti alcuni interventi, succedutisi nel tempo, che
hanno alterato in parte la morfologia originaria dell'opera, la cui
datazione è da ritenersi a tutt'oggi ancora incerta.
N.B.: Ad oggi le condizioni del tratto iniziale sono pessime, con una presenza di radici invadenti sempre più devastanti le pareti della galleria, con presenza di acqua sul fondo dopo una decina di metri, con una evidente frana sul fianco sinistro per chi entra nella galleria. L'intervento ormai improcrastinabile è il taglio degli alberi che crescono lungo il percorso delle gallerie sotterranee, cominciando in particolare dall'inizio del Qanat, perché ivi lo spessore del terreno sovrastante è molto piccolo, e cresce a mano a mano che le gallerie raggiungono le "camere" terminali, ove l'acqua gocciola dalle pareti.
-Il Sito Archeologico di Cammarano consiste di una chiesa di età altomedioevale a pianta
rettangolare con un'abside sul fondo e di un'area cimiteriale esterna
posta ai lati dell'ingresso. Dal confronto con edifici simili e coevi esistenti in tutto il territorio italiano, la sua costruzione è collocabile tra il IV e il VII secolo d.C., in accordo anche con la maggior frequenza di frammenti ceramici raccolti. Questo piccolo edificio di culto dedicato probabilmente a S. Michele Arcangelo, costruito sulla parte alta di un colle che domina dall'alto il protostorico "Cammino di Marcello", svolge la sua funzione religiosa almeno fino al secolo XVI, perchè nella Santa Visita del 1561, viene rinvenuto pieno di pietre, con un altare ancora in piedi, poi andato distrutto. I primi risultati dello studio al Carbonio 14 di alcuni frammenti ossei umani rinvenuti nelle due campagne di scavo (2011/2012) hanno dato datazioni comprese tra i secoli VIII e XIII. L'indagine nell'area cimiteriale ha portato
al recupero degli scheletri di un'ampia comunità, almeno 35 individui,
alcuni inumati in fosse terragne, altri collocati in un secondo momento
in due fosse ed in un pozzetto, utilizzati come ossari. Le analisi
attualmente in corso sui resti umani hanno già fornito preziose
informazioni sugli antichi abitanti della collina di Cammarano, quali ad
esempio le abitudini alimentari, i lavori svolti, le malattie più
comuni. Lo studio delle strutture murarie lascia ipotizzare che nello stesso
luogo dove insiste la chiesa altomedievale vi fosse in precedenza una
villa di epoca romana con impianto produttivo per la lavorazione delle
olive; infatti i muri della chiesa sono stati realizzati utilizzando
resti di epoca romana ed in particolare dei grossi frammenti in calcare
di una pressa per la spremitura delle olive. Le analisi in
corso sulle sepolture hanno rivelato la presenza di alcuni individui di
enorme statura, forse longobardi, mentre altre sono state fatte a pezzi
in modo sistematico. Queste ultime mostrano chiari segni di fluorosi
collegabili ad una eruzione del Vesuvio.
N.B.: Anche questo sito purtroppo ad oggi si trova in uno stato di abbandono. Da recenti sopralluoghi effettuati e dopo le dovute valutazioni, sono stati evidenziati una serie di interventi di cui il sito necessita: pulitura, copertura, realizzazione di una staccionata bassa di legno che non consenta ai turisti e visitatori in genere di calpestare il sito archeologico che deve essere protetto a sua volta da opportuna recinzioni, insegne stradali che indicano il percorso, un cartellone con spiegazione del sito e fruibilità del sito accessibile con visite guidate.